(in particolare sotto l’aspetto delle relazioni con il cristianesimo)
compilata da D.Petech
Il Venerabile Thich Nhat Hanh, nato in un villaggio del Vietnam centrale nel 1926, ha preso i voti all’età di sedici anni nella tradizione del buddhismo zen Lâm Tè (Lin Chi, Rinzai in giapponese). Fin da giovane, testimone delle devastazioni portate nel suo Paese dalla guerra prima franco-indocinese e poi americana nel Vietnam, ha avuto chiara la percezione che il buddhismo non poteva rinchiudersi nei templi disinteressandosi delle vicende umane ma era chiamato ad agire con equanimità, compassione ed efficacia per portare alla gente aiuti concreti, insieme a insegnamenti e sostegno spirituale. Per questo fondò insieme ad alcuni amici la SYSS, (Scuola dei Giovani per il Servizio Sociale) organizzazione di cooperazione alla ricostruzione dei villaggi distrutti, e a fondare una rivista pacifista. In una successiva visita in America (1966), per chiedere la cessazione dei bombardamenti, riuscì a incontrare l’allora Segretario di Stato alla Difesa, Robert Mc Namara, che si disse in seguito “molto turbato” da quel colloquio e pochi mesi dopo si dimise dall’incarico. Mentre si trovava negli USA Thich Nhat Hanh fu messo al bando da entrambi i governi vietnamiti per le sue attività in favore della pace e non poté più tornare nel suo Paese.
Nello stesso anno (1966) guidò la Delegazione Buddhista alla Conferenza di Pace di Parigi, incoraggiando i capi politici di tutto il mondo a usare la nonviolenza come strumento per risolvere i conflitti. La sua dedizione totale a portare la pace spinsero Martin Luther King Jr, premio Nobel per la Pace 1964, a candidarlo per il Nobel per la Pace nel 1967, definendolo “un apostolo della pace e della non-violenza”.
Negli anni successivi si è stabilito in Francia, dove ha fondato il monastero di Plum Village (nei pressi di Bordeaux) e intrapreso una vita di insegnamento e di attività in favore della pace. (L’esilio si è poi concluso nel 2005, dopo 39 anni, con un primo rientro in Vietnam di tre mesi, seguito da un altro viaggio nel 2007, entrambi molto fecondi di insegnamenti, discorsi pubblici, libri pubblicati, ordinazioni monastiche.)
Thich Nhat Hanh è stato il promotore del movimento detto del “Buddhismo Impegnato”, che mette in relazione le pratiche meditative tradizionali con la pratica attiva della nonviolenza e dell’attenzione alle problematiche ambientali, alla luce dell’insegnamento dell’inter-essere di tutto ciò che esiste e vive. È anche un autore prolifico che ha scritto oltre cento libri, tradotti e pubblicati in tutto il mondo.
Ha stretto amicizia e collaborato con eminenti personalità religiose cristiane, come Thomas Merton (sul loro incontro è uscito un libro), che scrisse di lui: “Thich Nhat Hanh è mio fratello”; con il Benedettino Padre David Steindler-Rast (“In quel periodo ebbi il privilegio di incontrare Thich Nhat Hanh, e in lui riconobbi un fratello nello Spirito”), con il gesuita Padre Daniel Berrigan (i loro colloqui sono pubblicati in La zattera non è la riva, Dialogo per una consapevolezza buddista-cristiana., ed. Lindau, Torino 2015) Convinto assertore della necessità di ognuno di ritornare alle proprie radici spirituali per riscoprire quanto di buono e di profondamente risanante offra la propria tradizione d’origine, coltiva da sempre un tipo di insegnamento che conduce alla riconciliazione nel profondo con i propri antenati spirituali. Ai molti punti di contatto fra la tradizione buddhista e la religione cristiana ha dedicato svariati discorsi di insegnamento e due libri, Il Buddha vivente, il Cristo vivente (prefazione di Padre Steindler-Rast, OSB) e La luce del Dharma: dialogo fra buddhismo e cristianesimo.
Nel 1996, a Firenze, il “Centro Francescano Internazionale di Studi per il Dialogo fra i Popoli” gli ha conferito, con la benedizione di S.S. Giovanni Paolo II e l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana, il Premio Internazionale San Francesco e Santa Chiara d’Assisi, definendolo “Moderno San Francesco”.
Nel dicembre 2014 è stato invitato in Vaticano a firmare, insieme a Papa Francesco e altri leader delle principali tradizioni religiose, un documento che dichiarava la riduzione in schiavitù crimine contro l’umanità.
Nell’ottobre 2015 è stato insignito del Premio “Pacem in Terris” che la Chiesa Cattolica attribuisce annualmente ai costruttori di pace a partire dal 1964, a seguito dell’omonima enciclica di Papa Giovanni XXIII (in precedenza il premio era stato conferito fra gli altri a Martin Luther King (1965), a don Helder Camara (1975), a Madre Teresa di Calcutta (1976), all’arcivescovo Desmond Tutu (1987)).
Dal 1982 vive a Plum Village, Centro monastico e laico da lui fondato presso Bordeaux, offrendo ritiri di consapevolezza, scrivendo libri, e impegnandosi in iniziative di aiuto ai bambini delle zone rurali del Vietnam e ai profughi vietnamiti nel mondo. Ha fondato anche monasteri e Istituti di studio e di pratica negli Stati Uniti, in Germania, a Hong Kong, in Thailandia. Ora che non è più attivo, data l’età e le condizioni di salute, gli insegnanti di Dharma da lui ordinati (monastici e laici) insieme alla sua fiorente comunità di pratica continuano a offrire in tutto il mondo ritiri sull’arte di vivere in presenza mentale, in particolare applicata ai tanti aspetti della vita, con ritiri specifici per insegnanti, psicologi, politici, artisti, genitori, giovani, imprenditori, scienziati e così via. In tutto il mondo cresce di continuo il numero dei suoi studenti, che praticano individualmente e collettivamente organizzando ritiri e incontri di pratica
Maggiori informazioni su di lui, i suoi insegnamenti e la sua comunità di pratica si trovano in inglese sul sito www.plumvillage.org e in italiano sui siti www.interessere.org e www.esserepace.org.