(Prajñāpāramitāsūtra), nuova versione dal cinese Thich Nhat Hanh 2014)
Il Sutra del Cuore della Perfetta Comprensione (Prajñāpāramitā hrdaya sūtra) è un pilastro del buddhismo Mahayana e offre il più incisivo degli insegnamenti sulla vacuità di tutti i fenomeni. Sotto forma di dialogo fra il bodhisattva Avalokiteshvara e il saggio discepolo del Buddha Shariputra, ci spiega che può condurci al perfetto risveglio solo riconoscere e comprendere a fondo, nel cuore, che nulla al mondo è un’entità permanente e separata dalle altre; che ogni cosa è impermanente e inter-essente con ogni altra; che gli stessi insegnamenti del Buddha sono solo “un dito che indica la luna”, non la luna stessa della realtà assoluta.
Il sutra compare in due fonti del Canone cinese; in una di quelle (Kumarajiva) si è diffuso in Cina, Giappone, Corea, Vietnam, prendendo un’importanza centrale nel buddhismo zen. Da quella fonte Thay l’ha tradotto e commentato negli anni ’80 (in italiano v. Essere Pace, 1989), versione che con poche modifiche si è poi cantata collettivamente in tutte le cerimonie della tradizione di Plum Village. Nell’agosto 2014 Thay ne ha completato una nuova versione, del tutto innovativa, e l’ha diffusa accompagnandola con una lettera di spiegazione che è un vero insegnamento di apertura al rinnovamento, profondità e libertà di pensiero. La versione italiana del sutra è opera collettiva dei monaci italiani di Plum Village e degli insegnanti di Dharma laici ordinati da Thay.
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Avalokiteshvara ((L’essere risvegliato simbolo della Grande Compassione e dell’Ascolto Profondo)),
essendosi immerso nella pratica della comprensione profonda
che ci conduce all’altra riva,
all’improvviso scoprì
che i cinque skandha ((Skandha : gli “aggregati”, componenti essenziali dell’insieme psicofisico umano, dal corpo alla coscienza, elencati alla fine della 2° strofa.)) sono tutti ugualmente vuoti,
e con questa realizzazione
superò ogni sofferenza.
“Ascolta, Shariputra:((Uno dei discepoli storici del Buddha, a sua volta grande insegnante.))
questo stesso corpo è il vuoto
e il vuoto stesso è questo corpo.
Questo corpo non è altro che il vuoto
e il vuoto non è altro che questo corpo.
Lo stesso vale per le sensazioni,
le percezioni, le formazioni mentali e la coscienza.
Ascolta, Shariputra:
tutti i fenomeni portano il marchio del vuoto;
la loro vera natura è la natura
della non-nascita e non-morte
del non-essere e del non non-essere,
della non-impurità e della non-purezza,
della non-crescita e della non-decrescita.
Questo è il motivo per cui nel vuoto
il corpo, le sensazioni, le percezioni,
le formazioni mentali e la coscienza
non sono entità con un sé separato.
I diciotto regni dei fenomeni –((Elenco degli insegnamenti essenziali: utili per distinguere e comprendere ma che “sono il dito, non la luna”.))
ovvero i sei organi di senso,
i sei oggetti dei sensi,
e le sei coscienze – a loro volta
non sono entità con un sé separato.
I dodici anelli della genesi interdipendente
e la loro estinzione, a loro volta
non sono entità con un sé separato.
La sofferenza, le cause della sofferenza,
la fine della sofferenza, il Sentiero,
la comprensione profonda e la realizzazione,
a loro volta non sono entità con un sé separato
Chiunque sia in grado di vederlo,
non ha più bisogno di realizzare nulla.
I Bodhisattva che praticano
la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva
non vedono più alcun ostacolo nella loro mente,
e poiché non esiste più alcun ostacolo nella loro mente,
possono superare ogni paura,
distruggere ogni percezione erronea
e realizzare il Perfetto Nirvana.
Tutti i Buddha del passato, del presente e del futuro,
praticando la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva,
sono in grado di realizzare
l’Illuminazione autentica e perfetta.
Quindi, Shariputra, si sappia
che la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva
è un grande mantra, è il mantra che più illumina,
il mantra supremo, il mantra incomparabile,
la vera Saggezza che ha il potere
di porre fine ad ogni tipo di sofferenza.
Proclamiamo quindi un mantra per lodare
la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva:
Gate gate paragate parasamgate bodhi svaha! ((“Andato, andato, perfettamente andato, completamente e totalmente andato – [nel] risveglio – evviva!”))
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