Così ci ha insegnato Thay: “Quando sei “maestro di campana”, la prima cosa che fai prima di invitare la campana a suonare è inchinarti a lei. La campana è come un amico che ti aiuta a riportare la mente al corpo. Quando mente e corpo sono unificati, all’improvviso ci troviamo nel qui e ora, pienamente vivi.
Se hai una campana piccola che ti sta in mano, dopo esserti inchinato alla campana la prendi e la tieni nel palmo aperto, o sulle dita distese. Reggendo la campana in questo modo pratichi l’inspirazione e l’espirazione in consapevolezza. C’è una poesia di pratica (gatha) che ti aiuta a riportare la mente al corpo, per poter essere davvero presente; dopo aver inspirato ed espirato due volte recitandoti a mente questa poesia sei qualificato per la funzione di maestro di campana.
Corpo, parola e mente in perfetta unità,
mando il mio cuore con il suono di questa campana.
Possa chi l’ascolta risvegliarsi dalla dimenticanza
e trascendere ogni ansia e dolore.
Sono quattro versi: uno per inspirare, uno per espirare; uno per inspirare, uno per espirare. Fa’ un mezzo suono – tenendo il batacchio a contatto con la campana dopo averla toccata – per risvegliare la campana con delicatezza. È un avviso importante che dai alla campana e alle persone: tratti la campana con gentilezza in modo che non si sorprenda, e vuoi avvertire le persone che sta per arrivare un suono pieno in modo che si possano preparare a riceverlo in piena presenza; quando sentono il mezzo suono, le persone sanno che è il momento di fermarsi, di smettere di pensare, parlare e di fare questo o quello, e di prepararsi a sentire la campana in piena presenza.
A quel punto inviterai la campana a produrre un suono pieno. Inspira ed espira a fondo tre volte; se ti godi davvero l’inspirazione e l’espirazione, dopo tre cicli completi sei rilassato, calmo sereno, consapevole. Mentre inspiri ed espiri puoi recitare dentro di te questa strofa:
Ascolta, ascolta:
questo suono meraviglioso
mi riporta
alla mia vera dimora.
“Ascolta, ascolta” significa “ascolta con tutto il cuore mentre inspiri”. “La mia vera dimora” è la vita, con tutte le sue meraviglie già a nostra disposizione qui e ora. Se pratichi bene, hai a disposizione il Regno di Dio, la Terra Pura del Buddha ogni volta che “torni a casa” a te stesso con il suono della campana.